Comune di Bagnolo del salento

Sulle origini di Bagnolo del Salento ci sono varie supposizioni, secondo la tesi più accreditata il borgo sarebbe nato come accampamento di militari, luogo scelto, come spesso succedeva anticamente, per la copiosità di acqua presente nel sito.
All’acqua si rifà anche il nome Balneum “bagni” sull’etimologia latina, però, non c’è certezza. Il toponimo potrebbe derivare dalla parola greco-bizantina “Βαλανεῖον” (“Balaneîon” in greco) “vasca” che potrebbe spiegare il termine con delle vasche visibili in paese sino a qualche tempo fa. Queste vasche però potrebbero riferirsi a delle semplici fogge, delle voragini o delle antiche cave per l’estrazione della pietra e col tempo diventate dei serbatoi di acqua.
Anche nello stemma comunale si fa riferimento all’acqua insieme alla Sirena, emblema di Bagnolo, che un tempo appariva bicodata, un’immagine simile è riprodotta anche nel mosaico otrantino di Pantaleone.
Comune di Cannole

Cannole: non si hanno notizie certe sulla nascita del borgo, un’ipotesi la vuole eretta da figli africani di un moro di Moricino e vista la vicinanza con un campo di canne venne chiamato Cannole. Altri attenendosi a questa tradizione, precisano meglio l’origine attribuendo la fondazione ad un capitano dei Saraceni, che non volendo tenere ammassate le soldatesche saracene le divise in due paeselli, Cannole e la vicina Morigino.
L’invasione dei Mori o dei Saraceni avvenne tra l’885 ed il 1070 circa, periodo cui si potrebbe datare la nascita di Cannole. La pianta della canna, da cui deriverebbe il nome, è anche il simbolo raffigurato sullo stemma civico che si trova sulla Torre dell’Orologio in Piazza San Vincenzo.
Comune di Cursi

Il nome Cursi, secondo alcuni storici, sarebbe di origine romana dal latino Cursiomnium o Curseomnium e la sua fondazione risalirebbe alla conquista romana del Salento intorno al 267 a.C.
Sull’etimologia della parola l’ipotesi più accreditata racconta che i Romani, dopo aver conquistato la Messapia superiore il versante Nord Est dell’attuale penisola, scesero verso la Sallentia ossia la parte Sud Ovest del Salento. Per tenere congiunti i due eserciti i Romani stabilirono una stazione di “corrieri” personale speciale per comunicare e trasmettere dispacci militari chiamati “Diari Cursores”.
La stazione in seguito s’ingrandì mantenendo il nome di Cursiomnium o Curseomnium col tempo si trasformò in volgare Cursores e poi nell’odierno Cursi. A conferma di questo ipotesi nello stemma comunale, è rappresentato un giovane corriere nell’atto di correre, come si può vedere rappresentato su Palazzo Maramonte sede del municipio.
Comune di Maglie

Lo stemma civico di Maglie, scolpito su diversi monumenti e luoghi simbolo della città, è caratterizzato da tre anelli sormontati da una cerchia di mura.
Anticamente il nome Mallia/Mallie poi mutato nell’attuale Maglie, secondo gli storici locali deriverebbe dal toponimo di origine messapica e quindi illirica, “mal”, monte o colle. La forma latinizzata “Malliae” corrisponderebbe a Mallia, toponimo dell’isola di Siro, nelle Cicladi, e a Malia, antica città dell’isola di Creta.
Mal trasformato in Malli o Mallie era riferito alle alture occidentali, che rispetto alla conca della via principale, l’attuale via Roma, quelle ad ovest erano parti più alte, Muntarrune piccola per esempio si riferisce al rilievo della via di Gallipoli. Spesso però il disegno dello stemma cittadino delle tre maglie ha alimentato la leggenda che la città abbia avuto origine da tre masserie.
Le prime attestazioni di insediamenti umani appartengono all’età del bronzo. I primi abitanti furono presumibilmente discendenti delle popolazioni eneolitiche e neolitiche, diverse sono le testimonianze del megalitico come specchie, dolmen e menhir.
Il più importante ritrovamento di presenza umana è il giacimento di manufatti nel fondo Cattìe rinvenuto nel 1980: circa 12.000 strumenti e schegge e 800 reperti di ossa, (compresa una falange umana fossile, probabilmente appartenente ad un uomo di Neanderthal).
Comune di Palmariggi

Palmariggi il nome significa “Tu che reggi la palma”, in onore della Madonna ed al suo prodigioso intervento in soccorso della popolazione avvenuto, secondo la tradizione, dopo la presa di Otranto (1480) da parte dei turchi. Gli abitanti del casale di San Nicola invocarono la protezione della Madonna che comparve impugnando una palma, e con al seguito un esercito. I turchi, temendo che stesse per sopraggiungere l’esercito guidato dal duca Alfonso d’Aragona, si allontanarono e la popolazione fu salva.
L’emblema del comune è proprio una foglia di palma che troviamo raffigurato sullo stemma del timpano della chiesa di San Luca.
Il territorio di Palmariggi, come testimoniano menhir e dolmen, è frequentato sin dall’età del bronzo, ma si sviluppa come nucleo abitato solo nel Medioevo.
Secondo alcuni studiosi il borgo in origine fu un castello di Otranto, edificato a sua difesa dalle incursioni interne provenienti dagli scali del mare Jonio. Intorno al castello sorse il primo agglomerato urbano denominato Casale San Nicola che fu più volte assalito, smantellato e distrutto e quindi riedificato.